In Italia esiste da anni una situazione purtroppo drammatica rispetto alle infrastrutture. Infatti, molte sono a rischio crollo. A dirlo è un recente rilievo con scan laser fatto sulle principali infrastrutture italiane da nord a sud. La maggior parte di punti, cavalcavia, gallerie e simili, condivide le caratteristiche quali la loro pericolosità. Uno cittadino medio potrebbe impallidire nello scoprire quali e quanti punti e viadotti attraversa ogni giorno che sono in condizioni precarie.

Un territorio fragile

I fattori che portano a una situazione di questo tipo sono diversi a partire dalla conformazione del territorio in sé. Infatti, il territorio italiano per come è fatto, è naturalmente fragile. Vale a dire che la maggior parte delle infrastrutture italiane poggia su terreni che sono soggetti a un medio – alto rischio idrogeologico. In altri termini, significa che il territorio è di per sé maggiormente soggetto a frane, smottamenti, valanghe e inondazioni. Tuttavia, non è finita qui perché la situazione è aggravata da tanti altri attori che entrano in scena.

Una mancata manutenzione

Per iniziare, molte strutture risultano a rischio perché non vengono eseguite adeguate opere di manutenzione. Se da una parte, per fortuna, la maggior parte delle strutture è stata realizzata in maniera corretta, sebbene non valga proprio per la totalità, sono manchevoli adeguate opere di manutenzione. Vale a dire che in pochissimi casi, davvero pochi, le amministrazioni locali si preoccupano di svolgere attività di manutenzione che possono riguardare il manto stradale, la stabilità dei piloni, la rete di deflusso delle acque più piovane. Va quindi a finire che i piloni si sgretolano, le acque piovane si infiltrano e l’asfalto si spacca creando una situazione davvero pericolosa per tutti gli automobilisti che possono vedersi arrivare da un momento all’altro un detrito sul cofano della macchina. Non è uno scenario così immaginario ma succede praticamente ogni singolo giorno, purtroppo.

Una pianificazione poco lungimirante

Infine, a rendere poco sicure le infrastrutture italiane c’è anche una pianificazione inadeguata che ha portato a una cementificazione massiccia del territorio italiano che presenta quindi un altro grado di antropizzazione.

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